Tempomateria

CASCINA FARSETTI    VILLA DORIA PAMPHILJ

ROMA

settembre – ottobre 2014

testi
Antonio Di Micco

 

tempomateriaLa lettura delle opere di Roberta Pugno segue due vie.
Una, più diretta, è la successione cronologica dei diversi cicli pittorici (su miti antichi o intorno a figure eroiche della storia…), l’altra, più articolata, è quella che si rivolge al tempo-movimento della realtà psichica e del rapporto interumano.
Due vie parallele che, per la magia dell’arte, si incontrano a formare proposte originali della pittrice-filosofa:

LA MATERIA
Primo oggetto d’amore e di sperimentazione. Sono esposte in questa sala quattro espressioni diverse, accomunate dalla dialettica, centro pulsante di tutta la sua arte,  tra leggerezza e forza,  tra velature  di colore – o segni sottili – ed energia densa da cui far emergere presenze amate: un libro, un volto, una scrittura antica, una conca d’oro che versa acqua…
L’INIZIO, MATILDE SIGNORA DEGLI SCUDI, GILGAMESH, L’ORLANDO FURIOSO, GIORDANO BRUNO
Le opere della seconda sala sono immagini-simbolo di trent’anni di attività: temi svolti su commissione per Istituzioni d’Arte o Musei come nel caso di Matilde di Canossa o del poema di Ludovico Ariosto, oppure nati dall’interesse dell’autrice per la storia del pensiero come Gilgamesh, studiato fin dal 1992, o Giordano Bruno, con cui da quindici anni ha accettato l’immane sfida di dare immagini al pensiero filosofico.
LA SAPIENZA DELLE IMMAGINI
Si tratta di tele provenienti dalle ultime mostre: Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Galleria d’Arte Contemporanea di Latina, Palazzo Sforza Cesarini di Genzano…
IL SEGNO E LA SCRITTURA
Ricerca attuale di cui possiamo apprezzare un importante numero di tele e tavole, pregnanti nella loro dialettica tra linea/suono e materia/colore.
IL VOLTO
Nella sala superiore centrale ci accolgono visioni capaci di fondere astratto e figurativo, sguardi di dolcezza o di sfida che appaiono tra le sculture. Sono i grandi volti dilatati di Roberta, un vero abbraccio di colore.
IL RAPPORTO
È una ricerca coraggiosa, quella proposta nell’ultima sala, una ricerca che affonda le radici nella visione appassionata e atea del mondo con cui l’artista rende materia tracce di quella dimensione fondante della vita che è il rapporto uomo-donna.

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