Uomo donna infinito

AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA ARABA D’EGITTO

ROMA

maggio 2007

testi di
Rosa G. Cipollone
Rabie Salama
Cristina Danese
Hussein Mahmoud
Immacolata Mancuso
Carla Severini
Maurizio Maturi
Cinzia Folcarelli

 

UOMODONNAINFINITOda “PERCORSO ARTISTICO”

    La mostra, allestita nelle tre sale della storica sede dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto di Roma (ognuna delle quali è dedicata a uno dei tre soggetti dell’evento), raccoglie circa quaranta dipinti, molti dei quali di recentissima produzione. Tema dominante dell’esposizione, e in realtà di gran parte della produzione artistica della Pugno, è il significato potente della ricerca del sapere. Dopo aver dato immagine al re sumero Gilgamesh e al suo viaggio verso la saggezza, e al filosofo Giordano Bruno e alla sua coraggiosa indagine sulla natura dell’universo, la pittrice ci racconta adesso della conoscenza interiore che la donna e l’uomo ricercano incessantemente, e della necessità di un rapporto e di una dialettica tra di loro per poterla raggiungere.
Nelle sale del percorso espositivo, figure femminili e maschili, forti e intelligenti, riempiono l’atmosfera di concentrazione e di sicurezza.
Dalle forme particolarmente concrete e dai colori insolitamente vivaci, vengono colte nella fase dell’incontro e della successiva separazione dalla persona amata. Il contatto avuto con ciò che è diverso da loro, rappresentato a volte da sottili e taglienti venature (Dichiarazione d’amore 2006, Donnadiluce 2006) o da fluide e crespe sostanze acquemarine o gialle che invadono i sostanziosi corpi (Donnagabbiano 2006, Psyche 2004), ha fatto emergere aspetti interiori finora ignorati o dimenticati.
Con gli occhi socchiusi, i personaggi raffigurati si guardano dentro e scoprono ciò che c’è di nuovo in loro (Lo straniero 2006, Sussurro d’acqua 2006, Partita a scacchi 2007). Prendono coscienza di sé stessi.
Così, il loro carattere diventa più solido e spavaldo (Ballo per te 2007, dove una coloratissima figura femminile fiera e sicura si muove libera, circondata da un’avvolgente materia nebulosa, Figura maschile 2007, dipinto nel quale un uomo, vestito elegantemente, volge sfrontatamente lo sguardo alla sua “individualità”).
Le loro spine dorsali, simbolo per la pittrice dell’identità, si fanno più marcate e profonde (Portatore di fuoco 2006, in cui un eroe, immagine molto amata dall’artista, tenta la difficile impresa di portare il fuoco alla sua gente, Donnagabbiano 2006).
I loro corpi assorbono le pennellate o gli schizzi di un “nuovo” colore (Da sola 2006, dove alle calde tonalità dell’arancio della figura si aggiungono gli spruzzi del colore viola circostante, che rappresenta il diverso, lo sconosciuto, il nuovo).
I loro volti, imprecisi e quasi inafferrabili, perché forme dell’“infinita” evoluzione interiore (protagonista dei dipinti astratti come In fondo 2005, Non ancora 2005, ai quali è dedicata la sala centrale del percorso espositivo), divengono più consapevoli e appagati.

Immacolata Mancuso

 

مسيرة فنية

يضم المعرض المقام في ثلاث قاعات (كلا منها مخصص لأحد الموضوعات الثلاثة للمعرض) من المقر ذات الطابع التاريخي للمكتب الثقافي لسفارة جمهورية مصر العربية بروما نحو أربعين لوحة  أكثرها إنتاج حديث جدا.

الموضوع الغالب للمعرض، وهو في الحقيقة الغالب على معظم إنتاج روبرتا بونيو، هو المعنى القوي للبحث عن المعرفة.

بعد أن صورت الملك السومري جلجامش ورحلته نحو الحكمة، والفيلسوف جوردانو برونو، وبحثها الجرئ عن طبيعة الكون، تحكي لنا الفنانة الآن عن المعرفة الداخلية التي يبحث عنها الرجل والمرأة بلا هوادة وعن الحاجة إلى علاقة جدلية بينهما حتى يمكنهما الوصول إلى هذه المعرفة.

تملأ لوحات لرجال ونساء أقوياء أذكياء جو المكان في قاعات العرض بالتركيز والآمان.

صور تعبر في أشكال محددة على نحو خاص وفي ألوان تمتلئ حيوية على غير العادة، عن مرحلة اللقاء وما يليها من مرحلة الانفصال عن  المحبوب.

أفرز الاتصال جوانب داخلية ظلت حتى الآن مجهولة أو منسية، الاتصال مع من هو مختلف، ممثلا أحيانا بواسطة عروق ناعمة وحادة (إعلان الحب 2006، وامرأة من نور 2004) أو من عناصر زرقاء أو صفراء ناعمة أو خشنة، تقتحم الأجساد الممتلئة (امرأة النورس 2006).

تنظر الشخصيات المصورة بعيون مرتخية إلى ما بداخلها وتكتشف ما هو جديد بها (الغريب 2006، همس الماء 2006، مباراة شطرنج 2007)، فتكتسب الوعي بذاتها.

وهكذا فإن طابعها يزداد صلابة وجرأة (رقصة لك 2007 حيث تتحرك شخصية أنثوية واثقة معتدة بنفسها بحرية يحيط بها بغلالة من غيم، وصورة رجل 2007، لوحة فيها رجل يرتدي ملابس أنيقة ويوجه نظره بوقاحة إلى “تفرده”).

والحبل الشوكي في هذه الشخصيات الذي يمثل للفنانة هويتهم يصبح أكثر تحديدا وعمقا (حامل النار 2006 وفيها يحاول فيها البطل، الشخصية الأثيرة لدى الفنانة، أن يؤدي المهمة الصعبة وهي حمل النار إلى قومه، وامرأة النورس 2006).

تمتص أجسادهم ضربات الفرشاة أو رشات لون “جديد” (وحدي 2006، حيث تضاف إلى درجات اللون البرتقالي الساخنة رشات من اللون البنفسجي تمثل المختلف والمجهول والجديد).

وجوههم، الواهية الغامضة، لأنها أشكال من التطور الداخلي اللانهائي (بطلة اللوحات التجريدية مثل “في القاع 2005 وليس بعد 2005، والتي خصصت لها القاعة الوسطى في مسار العرض)  تصبح أكثر وعيا وأكثر سلاما.

إيماكولا مانكوزو

 

 

da “MILLE E UNA NOTTE: DONNA UOMO E INFINITO”

Tra le opere di Roberta Pugno e la narrativa araba c’è un rapporto strutturale. Lo evidenzia il legame tra il mondo fantastico di Le mille e una notte e le immagini della mostra “Uomo donna infinito”, ospitata nella galleria dell’Ufficio Culturale Egiziano a Roma. All’infinito di narrazioni nate da una dialettica  tra l’uomo e la donna nell’affascinante raccolta orientale, corrisponde l’infinità di immagini che scorre tra l’artista e i mondi in cui vive.
Il protagonista del racconto-cornice di Le mille e una notte è molto famoso, ha il nome di Shahiar, così come è altrettanto famosa la protagonista Shahrzad, la sua compagna-narratrice, che sta con lui per mille e una notte raccontandogli favole che lo distraggano dai suoi dubbi e dalle sue ansie per immergerlo in un universo di fantasia. Ma c’è un altro personaggio, parallelo a quello di Shahriar, che non ha avuto la stessa fortuna nella storia, e un’altra figura parallela a Shahrzad, non meno importante di lei, eppure dimenticata totalmente.
Sono Shah Zaman, il fratello di Shahriar, e Doniazad, la sorella di Shahrzad.  Due personaggi che appaiano all’inizio del racconto, poi spariscono, per riapparire di nuovo nel lieto fine. La funzione delle poche scene in cui essi appaiono è assai determinante nell’andamento della storia. Sono loro i motori degli avvenimenti, sono loro che ci danno le motivazioni della narrazione: Shah Zaman, con la sua storia del tradimento della moglie, e Doniazad, con il suo bisogno interminabile di sentire una nuova novella ogni volta che il re non dorme o che sua sorella si trova in difficoltà.
Questa presenza-assenza, esistenza-inesistenza, crea un fascino particolare e magico proprio grazie alla  struttura inconsueta della storia. Dove vanno questi due personaggi durante le mille notti? Scopriamo alla fine che vivono le stesse esperienze dei protagonisti. Anche loro ascoltano le novelle di Shahrzad e vedono l’amore che si sta man mano costruendo tra la Morte (il re ingiusto) e la Creatività (la bella regina). Dalle stesse premesse si arriva alle stesse conclusioni: il rapporto Sharzad-Shariar è simile a quello di Doniazad–Shah Zaman e di conseguenza è simile ad altre coppie infinite, dal momento in cui esistere non implica necessariamente la nostra coscienza di tale esistenza. L’incertezza, da un altro lato, implica soprattutto la continua ricerca della conoscenza.
Alla fine delle nottate, che hanno superato le mille, cioè 2,74 anni, leggiamo: “Nelle mille e una notte trascorse tra questi innocenti passatempi e in questo tempo, il sultano aveva avuto occasione di cambiare idea a proposito della fedeltà della donna. Il suo spirito si era addolcito e si era convinto dei molti meriti di Shahrzad; ricordava il coraggio con cui si era esposta volontariamente a diventare una sposa, senza temere la morte, cui sapeva di essere condannata l’indomani, come le altre che l’avevano preceduta. Perciò si era persuauo di darle la grazia”.
Le disse inoltre: “Vedo, cara Shahrzad, che i tuoi racconti sono senza limiti e ormai da molto tempo mi diverti con essi, sei riuscita a placare la mia ira e rinuncio volentieri, per amore tuo, alla legge crudele che mi ero imposto. Tu sei la salvatrice di tutte le fanciulle che avrebbero dovuto essere sacrificate al mio giusto risentimento.” Shariar ha deciso di salvarle la vita, dopo aver fatto tre figli durante questo periodo.  Stranamente la grazia include anche Doniazad da parte di Shah Zaman, e tutti e quattro vivono poi in pace.
Risulta dunque chiaro che “le mille notti” non erano destinate solo al Re e alla regina, ma dovevano arrivare anche ad altri, tra cui, per ora, possiamo individuare la sorella e il fratello, ma non è da escludere che ce ne fossero tanti altri.  Questo periodo, davvero lungo, non era dedicato solo al racconto delle favole, ma anche ad un rapporto “vero e completo”, che infatti dà frutto a tre figli. Il rapporto uomo-donna non era confinato solo ai protagonisti, ma si estendeva  ad altre coppie nella stessa scena…
A questo punto posso mettere in fila alcuni pensieri:
– avvenimenti vissuti ma non visti
– rapporti infiniti tra qualsiasi uomo e qualsiasi donna
– novelle infinite che raccontano questi rapporti
– lo stesso titolo della raccolta indica l’idea di un tempo infinito, dato che il codice numerico di “mille” secondo la tradizione araba indica il massimo, e di conseguenza quello di “mille e una  notte” significa il massimo+uno, che indica proprio l’infinito.
– questo infinito, questa dimensione senza limiti può addolcire lo spirito ed eliminare leggi crudeli.
Quello che non si legge esplicitamente ne Le mille e una notte, possiamo ora leggerlo nelle opere di Roberta Pugno: rapporti infiniti tra donna e uomo, qualsiasi donna e qualsiasi uomo, nel senso astratto delle due metà del mondo.  Si può vedere Shahrzad e Doniazad, ed ogni altra possibile “Zad” nei quadri come Donnadiluce o Donnagabbiano, o ancora in Ballo per te. È possibile riconoscere Shahriar e suo fratello-e tutti i possibili fratelli- nello Straniero e in Figura maschile; intravedere tutti questi rapporti che generano altri rapporti infiniti in “Partita a scacchi“. La lieta fine di Le mille e una notte può essere  la sua Dichiarazione d’amore. L’infinito si rivela in tanti modi: l’infinito poetico in “In fondo” e “Sogno sottile”,  quello filosofico in “Respiro dell’universo” e “Voce di lava”, l’infinito del sapere nell’ “Astrolabio” e  in “Papiro”.
I quadri di Roberta Pugno ci danno infinite possibilità di lettura; un’unica opera genera immagini senza limiti, come le novelle della bella Shahrzad. Ci danno anche la possibilità di liberarci dalle rigide idee, di volare solo con le ali “del libero e dell’umano” senza il rischio di cadere nelle trappole di arretramento che bloccano le strade al progresso del genere umano.         Come Shahrzad, l’artista salva le femmine del mondo intero, perchè non disegna le sembianze di una donna predifinita, ma possiamo riconoscere nelle immagini femminili pugnane la bella egizia Nefertari, la donna asiatica, quella africana nera, e soprattutto la donna “ nostra”, cioè la donna italiana.  Lei, però, non riduce la sua arte in una specie di lotta femminista, ma presenta anche l’immagine del uomo (ben più definito però, così come erano più chiari e più crudeli Shahriar e Shah Zaman), con lo stesso calore con cui presenta le sue donne. La mostra di Roberta Pugno non consiste in quadri generati da parole, né da parole che esprimono dei concetti, ma propone una dimensione di dinamismo in cui possiamo vedere il respiro del universo e sentiamo il rumore delle grida del colore unico con tutte le sue sfumature.
La seduzione che l’opera d’arte esercita al tuo occhio, al tuo cervello, al tuo cuore.

Hussein Mahmoud

 

 

ألف ليلة وليلة: رجل وامرأة بلا نهاية

بين أعمال روبرتا بونيو وفن الرواية علاقة بنيوية.  نرى هذا بجلاء في العالم الخيالي لألف ليلة وليلة ولوحات “امرأة رجل اللا محدود” التي تعرضها روبرتا بونيو في قاعة المكتب الثقافي المصري بروما.  سرد لا ينتهي متولد من العلاقة الجدلية بين الرجل والمرأة في المجموعة الشرقية الخلابة يتوازى مع صورة متوالدة بنفس النسق متولدة من علاقة جدلية بين روبرتا بونيو والعالم الذي تعيش  فيه.

نحن جميعا نعرف بطل القصة الإطارية للمجموعة الخلابة ألف ليلة وليلة، وأن اسمه شهريار، ونعرف شهرزاد، رفيقته الحكاءة التي ظلت لألف وليلة وليلة تضحك عليه بحكايات تلهيه عن شكوكه ومخاوفه وتجعله يعيش في عالم خيالي. ولكن هناك شخصية موازية لشهريار لم يتلفت إليها أحد، ولم تشتهر في تاريخ الحكايات.   وهناك شخصية موازية لشهرزاد لا تقل عنها أهمية ولم يأت أحد مطلقا على ذكرها.

الشخصية الموازية لشهريار هي شقيقه شاه زمان، والأخرى الموازية لشهرزاد هي شقيقتها دنيا زاد.  تظهر الشخصيتان في بداية القصة الإطارية ثم يختفيان تماما ويعودان للظهور في نهاية السعيدة . حاسمة هي الوظيفة التي تقوم بها هذه المشاهد القليلة التي يظهرون فيها في التطور الروائي للقصة، لأنها تعتبر المحرك للأحداث، وهي أيضا التي توفر الدوافع المبررة للسرد.  شاه زمان بقصته مع خيانة زوجته، ودنيا زاد بحاجتها التي لا تنتهي لأن تقص عليها أختها قصة جديدة ما دام الملك لم ينم بعد ومادامت أختها لا تزال في خطر.

هذا الحضور الغائب، وهذا الوجود المختفي، يقفان وراء السحر الخاص الذي يميز منطق البنية الروائية غير العادية للقصة.  أين ذهبت هاتان الشخصيتان أثناء الليالي الألف؟ نكتشف في النهاية أنهما كانا يعيشان نفس خبرات البطلين. هما أيضا كانا يستمعان لحكايات شهرزاد ويريان الحب الذي كان ينمو  ويقوى تدريجيا بين الموت ممثلا في  إرادة الملك الظالم والإبداع ممثلا في زوجته الفنانة.  ومن نفس المقدمات يصلان إلى نفس النتائج.  وهو ما يعني أن علاقة شهرزاد-شهرزاد مماثلة لعلاقة دنيازاد-شاه زمان، وبالتالي بأية علاقات أخرى لا تنتهي، على اعتبار أن ما وجود أية علاقة لا يترتب عليه حتما معرفتنا بأمر هذه العلاقة.  هذا الزعزعة وانعدام اليقين يملي علينا أن نظل المعرفة هي ضالتنا التي نبحث عنها دائما.

ففي نهاية الليالي التي تخطت الألف (2,74 سنة) نقرأ أن ملك بلاد الهند لم يستطع إلا أن يعجب بذاكرة السلطانة زوجته والتي كان تتحفه كل ليلة بقصة جديدة، وقد مرت ألف ليلة وليلة في هذا اللهو الجميل وفي خلال هذه الفترة لاحت للملك الفرصة لأن يتأكد من أن المرأة ليست خائنة بطبعها، وأصبحت روحه أكثر صفاء ورقة ولطفا واقتنع بفضائل شهرزاد الكثيرة وبشجاعتها عندما قبلت أن تتزوجه مع علمها بأنه سوف يقتلها مع أول طلعة شمس، ولهذه الأسباب عفا عنها.

قال لها أيضا إن قصصها لا نهاية لها، وأنه حققت له متعة لم يعرفها في حياته من قبل أبدا، ولهذا، حبا لها وكرامة، ولأجل خاطرها سوف يلغي القانون الذي استنه، لكي تصبح هي “منقذة” كل البنات اللاتي كن سوف يقعن في نفس مأزقها. أبقى عليها شهريار بعد أن أنجبت منه ثلاثة أبناء خلال هذه المدة. والغريب أن العفو شمل أيضا دنيا زاد من جانب شاه زمان، وعاش الأربعة، والمملكة كلها، في سلام.

إن كل ما حكته شهرزاد لشهريار لم يكن فقط بينهما هما الاثنان، وإنما كان في حضرة آخرين، أخيه وأختها، وربما في حضرة آخرين. ولم تكن كل هذه المدة تنقضي في الحكايات فقط، فقد كان هناك وقت للحب أيضا، أثمر عن ثلاثة أبناء في أقل من ثلاثة سنوات، أي طفل كل تسعة شهور بالتحديد. لم تكن العلاقة بين الرجل والمرأة مقصورة على البطلين وحسب، وإنما امتدت إلى آخرين في نفس المشهد.

أحداث وقعت ولكننا لم نرها.

علاقات لا تنتهي بين أي رجل وأية أمرأة.

حكايات لا تنتهي تسجل هذه العلاقات.

العنوان نفسه  يعبر عن زمن لا ينتهي على اعتبار أن رقم الألف يعبر في التراث العربي عن “الأقصى” وأن “الأقصى زائد واحد” يعبر عن “اللانهائي”.

وأن هذا اللانهائي يستطيع أن يجعل الروح عذبة صافية ويلغي من الدنيا القوانين المتسلطة المتعسفة.

إن ما لم نقرأه في ألف ليلة وليلة، نستطيع أن نقرأه في لوحات روبرتا بونيو: علاقات لا تنتهي بين  الرجل والمرأة، أي رجل وأية امرأة، بكل تجريد، وفي نفس الوقت بكل تحديد. تستطيع أن ترى شهرزاد ودنيا زاد وأية زاد أخرى في لوحات مثل  امرأة من نور أو وحدي، أو امرأة نورس، أو رقصة لك. تستطيع أن تتعرف على شهريار وشاه زمان وأي رجل آخر في  “الغريب” و”حامل النار” و”شخصية رجل”. أن تلمح هذه العلاقة التي تولد علاقات أخرى، وقصص أخرى لا تنتهي، في “مباراة الشطرنج”.  وما  “إعلان الحب” إلا  النهاية- النتيجة السعيدة لألف ليلة وليلة. الأزلية، في مصطلح الفلاسفة، واللانهائي في كلام الشعراء، وما لا نهاية له في كلام العلماء، تنعكس، شعرا في لوحتي “في القاع” و “حلم ناعم” وفلسفة في “أنفاس الكون” و”صوت الحمم” وعلما في”إسطرلاب” و”بردية”.

إن روبرتا بونيو تعطينا إمكانية أن نولد ما لا ينتهي من الصور، وأن نتخلص من الأفكار الجامدة، وأن نحلق مع كل ما هو إنساني بحرية، دون أن نعلق بفخاخ القيود التي وضعها التخلف في طريق تقدم البشرية. وكما أنقذت شهرزاد بنات جنسها، تنقذ بونيو بنات الأرض جميعا، لأنها لا تحدد ملامح بعينها لامرأتها، بل تستطيع أن تتعرف فيها على نفرتاري المصرية الجميلة، وعلى نساء من أقصى الشرق في آسيا، ومن إفريقيا السمراء، ومن هنا، من إيطاليا. ولكنها لا تحيل لوحاتها إلى رايات نضال من أجل الحركة النسوية، فهي تقدم الرجل أيضا (ملامحه على العكس أكثر تحديدا، كما كان شهريار وشاه زمان أكثر وضوحا وقسوة)، تقدم الرجل بنفس الحب الذي تحنو به على نسائها.

معرض روبرتا بونيو ليس لوحات تتولد من كلمات، ولا كلمات تعبر عن أفكار، وإنما هي حالة ديناميكية ترى فيها أنفاس الكون وصوت الحمم وتسمع فيها اصطخاب اللون الواحد بكل درجاته، وتحس بمغازلة العمل الفني لعينك وعقلك وقلبك.

حسين محمود

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